MANUALE… è fondamentale per cominciare ad ottenere foto migliori
Manuale? Automatica?
La risposta è semplice ! MANUALE… è fondamentale per cominciare ad ottenere foto migliori , diverse e più vicine ha ciò che vogliamo ottenere . Ovviamente ogni situazione può rappresentare scelte differenti in base all’esigenza (in certi casi quando dobbiamo portare a casa la foto ben esposta e il più rapidamente possibile) può venir utile optare per la modalità totale o semi automatica . Ormai è quasi impossibile scattare fotografie esposte in modo sbagliato ho sfuocate,nella maggior parte dei casi e il fotografo che involontariamente aziona qualche comando oppure è il soggetto che si muove troppo rapidamente.Per avere un immagine nitida ed esposta correttamente, fare uso degli automatismi della fotocamera è la scelta migliore,assicura risultati quasi perfetti. La modalità manuale e preferita in casi particolari, ovvero in quelle situazioni dove un uso della macchina in completo automatismo può dare risultati non corretti oppure in quei casi dove impostare la manualità, porta a risultati più esaltanti (come nelle competizioni sportive dove il soggetto appare rapidamente nell’inquadratura). Nelle gare automobilistiche ad esempio, l’automobile appare improvvisamente in una curva e l’autofocus fallirebbe sicuramente. Meglio affidarsi ad una regolazione manuale.
L’ AUTOFOCUS
L’autofocus è sicuramente l’automatismo per eccellenza, utilizzato nella maggior parte dei casi, salvo fatta eccezione per quelle situazioni dove (si ha tempo) è necessario avere con precisione il punto preciso che si è scelto di mettere a fuoco, come spesso accade nelle fotografie macro. in quel caso meglio scegliere di utilizzare la messa a fuoco manuale e selezionare il punto di messa a fuoco.
Nonostante le fotocamere di nuova generazione offrono sempre più punti di messa a fuoco, in molti prediligono ancora la messa a fuoco impostata su un unico punto centrale. Questo risulta ancora la scelta migliore utilizzando l’autofocus perchè permette di scegliere prima quale piano si vuole mettere a fuoco e poi di comporre correttamente l’inquadratura.
Nel caso in qui sono presenti ampie zone luminose o scure. Può capitare che il soggetto bene illuminato, risulti piccolissimo su uno sfondo ampiamente scuro. L’automatismo ingannato dallo sfondo, darebbe origine a un’immagine grigia il qui soggetto principale è sovraesposto. Impostando la modalità manuale, e sfruttando la nostra esperienza, sicuramente riusciremo ad ottenere un immagine molto più bella. Va fatta distinzione comunque tra le modalità automatiche generiche (esempio Program o Full Auto) e le modalità automatiche dedicate ai diversi tipi di soggetto (ritratti o macro).
(immagine dimostrativa d’esempio)
Il consiglio per rapidi scatti…
Con la fotocamera a riposo, ma in giro cercando foto “cacciando” è consigliabile impostare la fotocamera in completo automatismo e in stand-by. Se ci si accorge di qualcosa di particolare da riprendere basterà puntare e scattare ! Se dobbiamo regolare tutti i parametri l’attimo non è più attimo e perdiamo la “preda” .
L’ESPOSIZIONE
L’esposizione regola la quantità di luce che colpisce il sensore regolando tutto l’aspetto finale dell’immagine. Possiamo immaginare la fotocamera come una finestra, decidiamo noi quanto e per quanto tenerla aperta, il meccanismo che regola questa apertura è il diaframma mentre il tempo di apertura e regolato dall’otturatore.
Risulta di vitale importanza ai fini di un’immagine, capire la giusta esposizione. Lasciare che se ne occupi la macchina in automatico, o preferire l’intervento manuale? La risposta dobbiamo trovarla noi stessi valutando la situazione, il momento particolare di luce e le varie componenti che potrebbero interferire quando stiamo per scattare una fotografia.
La creatività non è automatizzabile
Il modo manuale diventa assolutamente necessario quando vogliamo realizzare scatti particolarmente creativi. Spesso, infatti, una foto creativa esige un’esposizione sbagliata o comunque diversa da quella voluta dalla fotocamera.
Ad esempio, molte foto artistiche comportano tempi di esposizione lunghi, per creare il mosso creativo oppure le scie di luce. In questi casi, la fotocamera in modalità automatica tenderebbe ad aumentare il valore dell’apertura per controbilanciare l’aumento del tempo di esposizione. Ciò però comporterebbe un incremento della profondità di campo e questo potrebbe andare contro ciò che vogliamo ottenere dalla foto. Il modo manuale, invece, ci consente di forzare qualsiasi combinazione di parametri.
(immagine dimostrativa d’esempio)
Per chi non è ancora esperto, in modo manuale e un ottimo strumento didattico. Finché ci affidiamo agli automatismi, potrebbe essere che molte foto vengano bene non completamente per merito nostro. Quando si passa al modo manuale invece è molto improbabile ottenere una bella foto impostando a caso i vari parametri.
(immagine dimostrativa d’esempio)
Usando il modo manuale con metodo, ovvero ricordandosi quali impostazioni hanno portato a quali risultati, possiamo imparare dai nostri errori ed approfondire la conoscenza del triangolo dell’esposizione (tempo, Diaframma e ISO), della profondità di campo e arricchire il nostro arsenale creativo.
Tra le modalità di scatto disponibili su molte fotocamere (tutte le reflex, le bridge e anche le compatte digitali più avanzate) il più spaventoso per i meno esperti , e non solo per loro, è quello identificato dalla lettera M: il modo manuale. In sintesi, anche se e sempre meglio imparare ad usare la modalità manuale , non c’è nulla di male a scattare in automatico, in modo che uno possa concentrarsi sulla composizione, anche perchè, a meno che uno non fotografi una pera sul tavolo, rischi di perdere l’attimo… meglio cogliere l’attimo in automatico che l’attimo fuggito in manuale!!! Questo è scontato … Per tutte quelle situazioni particolari , meglio optare per l’automatico e portarsi via lo scatto , ma quando il tempo c’è di fare tutte le prove possibili allora è meglio optare per il manuale e provare provare e provare prima o poi raggiungeremo la massima confidenza con la nostra fotocamera e anche la modalità manuale diventerà facile da gestire .
(immagine dimostrativa d’esempio)
Saper fotografare usando il modo manuale è considerato un elemento distintivo dei fotografi esperti, o professionisti, rispetto ai fotografi amatoriali o principianti. È sbagliato però dire che per essere un vero fotografo bisogna usare sempre e solo questo modo di scatto. Piuttosto, è corretto affermare che un fotografo deve saper usare il modo manuale, in quanto ciò vuol dire conoscere i fondamenti dell’esposizione, per poterlo impiegare quando è necessario. Vediamo allora qual è l’utilità e quali sono le situazioni in cui può essere utile ricorrere al modo manuale.
NOI SIAMO PIU’ INTELLIGENTI DELLA NOSTRA FOTOCAMERA
Quando ricorriamo ai modi semiautomatici (a priorità di apertura e a priorità di tempo), o ai modi automatici (che spero abbandoniate al più presto), lasciamo che la fotocamera decida al posto nostro quale valore usare per uno o più dei parametri che concorrono all’ esposizione. È vero che al giorno d’oggi gli algoritmi che regolano queste decisioni sono molto sofisticati e spesso portano a risultati soddisfacenti. Ci sono però delle situazioni in cui è probabile che gli automatismi falliscano, o che non portino ai risultati che vogliamo. In questi casi, ricorrere al modo manuale può fare la differenza tra ottenere una foto utilizzabile oppure no. Vediamo allora alcune di queste situazioni tipiche.
Un primo esempio si ha quando l’illuminazione ambientale è consistente (ovvero varia poco) ma alcuni fattori variabili potrebbero indurre un calcolo errato dell’esposizione. Per esempio, fotografando una gara automobilistica, potrebbe accadere che un’auto di colore bianco o i riflessi del sole sulle auto ingannino la fotocamera, inducendola a sottoesporre la foto. Allora, calcolando l’esposizione manuale in base a come la luce si riflette sulla pista (ovvero, esponendo per la pista), avremo un’esposizione corretta in qualsiasi momento della gara.
(immagine dimostrativa d’esempio)
Un altro caso riguarda situazioni estreme, difficilmente interpretabili dalla fotocamera.
Quando la luce ambientale è veramente scarsa (ad esempio di notte), quando una parte considerevole della scena inquadrata è eccessivamente luminosa o eccessivamente buia (ad esempio fotografando la neve) o quando sono presenti fonti luminose molto forti, la fotocamera può fare fatica a valutare la corretta esposizione. Un fotografo che sa come trattare quella particolare situazione può ricorrere al modo manuale ed ottenere risultati molto più affidabili.
(immagine dimostrativa d’esempio)
In altre situazioni, possiamo usare il modo manuale per ottenere degli scatti con l’esposizione appositamente sbagliata, in quanto quella corretta avrebbe delle controindicazioni. Per esempio, fotografando situazioni simili ai concerti, un’esposizione corretta potrebbe portarci a dover usare tempi di esposizione troppo lunghi: potremmo trovarci a ottenere foto mosse o a non riuscire a congelare l’azione. Quindi, meglio sottoesporre lievemente cercando di mantenere basso il tempo di esposizione. Questo risultato si può ottenere sia con la compensazione dell’esposizione che con il modo manuale. Nel primo caso, però, la compensazione sarà sempre relativa ad un’esposizione calcolata automaticamente che potrebbe cambiare al variare dell’illuminazione. In questo modo potremmo rischiare comunque di non avere il tempo di esposizione che vogliamo, cosa che non succede nel modo manuale.
(immagine dimostrativa d’esempio)
In generale, il controllo totale permesso dal modo manuale aggiunge sì delle difficoltà, ma ci permette di fotografare in maniera consapevole e di essere sicuri dei risultati che otterremo.
Capire le basi della fotografia è essenziale per poter sfruttare al meglio tutte le potenzialità della propria fotocamera . Una buona tecnica aiuta a distinguersi è realizzare immagini sempre più ricercate è con quel tocco in più . Dimenticarsi della modalità automatica e “prendete” il massimo controllo della vostra attrezzatura …