Prima proiezione del documentario fotografico musicato dal vivo
Felice Lattuada – “La Passione Dominante”.
Da un’idea del presidente dell’Associazione Culturale Polimnia , Antonietta Incardona , Nasce il progetto in collaborazione con Vedute d’Autore (che fornirà le immagini e realizzerà il montaggio dell visivo fotografico ) il denominato “progetto Lattuada”. L’idea è quella di ricostruire con le immagini i luoghi raccontati nel libro biografico dell’artista nato e vissuto tra Caselle di Morimondo e Abbiategrasso . Nonostante problematiche tecniche è tempi ristretti va in scena “la prima” ad Abbiategrasso presso il convento dell’anunziata . Il lavoro appare da subito (anche se da rielaborare e rivedere ) come una proposta interessante e da risviluppare al meglio nel futuro. La collaborazione tra le 2 associazioni proseguirà ancora per migliorare il progetto e riproporlo su altri fronti…
Musica Cinema e Immagini
Felice Lattuada , “orgoglio Abbiatense”
Il Nostro compositore
La vita di Felice Lattuada ha inizio a Morimondo il 5 febbraio del 1882. Appassionato di opera, Felice si diploma al Conservatorio di Milano e, nel periodo immediatamente successivo, lavora come insegnate nelle scuole elementari. Tuttavia la passione per la musica lo porta ben presto ad abbandonare il lavoro alle scuole per dedicarsi totalmente alla composizione di musica sinfonica, di opere e operette che lo porteranno a dirigere il Teatro alla Scala.
La storia di Felice Lattuada incomincia con tratti cosi’ umili da commuovere. Come capito’ a tanti suoi grandi predecessori, faceva il maestro elementare: compito che nell’ Italietta d’ inizio secolo era dalla musica assai piu’ lontano che non lo fosse per generazioni di organisti sassoni o turingi, o per Schubert, o per Bruckner. Coltivava la sua passione come poteva, questo contadino della provincia milanese, nelle condizioni di ufficiale poverta’ in cui allora doveva un maestro elementare vivere, e sottraendo il poco tempo ai molti doveri che la sua incombenza, non ancora ridotta, come da poco, a un quinto, richiedeva.
Ma la natura fu piu’ forte, e a venticinque anni Felice ebbe il coraggio di lasciarsi alle spalle l’ esile sicurezza del “posto” per iscriversi al Conservatorio di Milano: a un’ eta’ , vale a dire, alla quale i piu’ ne erano gia’ sortiti col loro diploma in tasca. Quando ne venne fuori lui, era divenuto un musicista completo, dalla vena copiosa e classica, infaticabile, una di quelle rocce lombarde che sopportano qualunque peso: tant’ e’ che fino alla morte, avvenuta nel 1962, diresse una delle piu’ benemerite e funzionanti istituzioni milanesi, la Civica scuola di musica, che nel gergo della nostra citta’ e’ semplicemente “la Civica”. Era un vero milanesu’ n parlante dialetto, come fosse sortito da una pagina di Gadda; persone che lo conobbero in anni lontani ne raccontarono saporosi aneddoti; la vena artistica che portava nel sangue non pero’ s’ estinse con lui, visto che dal suo seme sarebbe sortito uno dei geni del nostro cinema, Alberto Lattuada.